Verso il cambiamento Costruiamo l’alternativa repubblicana liberaldemocratica di Saverio Collura "L’offerta politica per le prossime elezioni è tutta da definire. L’insoddisfazione per la politica e l’usura dei partiti tradizionali obbligano tutti a cambiare, anche per contenere l’onda grillina, che continuerà a montare." Sono queste le riflessioni di un colto accademico ed acuto commentatore (Piero Ignazi), che rendono in modo perfetto l’attuale momento politico. In questo contesto si inserisce il progetto della Costituente repubblicana liberal-democratica che il Pri ha messo a punto in due congressi nazionali, ed ha definito nella cornice dei principi ideali, dei riferimenti culturali, nonché nella elaborazione dei contenuti programmatici, che hanno dimostrato e dimostrano la credibilità e l’efficacia delle tesi approvate dall’ultima assise nazionale del partito. La nostra proposta è l’alternativa compiuta (l’altra alternativa rispetto al grillismo) alla cattiva politica dell’ultimo ventennio, inconcludente e dannosa. Le nostre scelte programmatiche non scaturiscono da un’arida analisi tecnocratica, ma derivano dalla nostra visione culturale della società politica, costruita su solidi principi (libertà, giustizia, solidarietà) e dal nostro umanesimo (la centralità della persona nella realtà sociale), che ha le sue radici nei diritti e nei doveri dell’uomo. Le nostre indicazioni operative hanno come obiettivo strategico l’Europa federale degli Stati, e quindi il superamento degli attuali angusti confini geografici, che portano alla difesa dei propri egoistici benefici attuali. Ma nel contempo sappiamo che ogni singolo Paese deve trovare con la propria specifica azione di governo le risorse e le soluzioni per rendere credibile e concreta la possibilità di un progetto europeo comune. In quest’ottica anche l’Italia deve saper colmare con le proprie forze lo spread economico, industriale e sociale rispetto ai suoi partners europei ed occidentali, la vera causa della crisi che ci sta investendo in modo drammatico. Solo allora, quando tutti i singoli Governi europei avranno reso concreta ed irreversibile la volontà di risanare e rendere virtuosi i propri sistemi politico-sociali, sarà realisticamente possibile e credibile una iniziativa politica europea di gestione unitaria dei debiti sovrani dei singoli Stati dell’area euro; costruita su solide basi di solidarietà comunitaria, che potrà a quel punto corresponsabilizzare i singoli popoli, ed in particolare quello tedesco. In quest’ottica, possiamo dire che oggi ci sia un’efficace adesione a questa impostazione da parte delle attuali forze politiche nazionali? Se osserviamo i comportamenti concreti degli uomini politici dei due vecchi schieramenti, ci sarebbe da dubitare. Basti pensare alle recenti dichiarazioni di Berlusconi (la Banca d’Italia stampi autonomamente moneta), poi smentite; o a quelle della Santanchè (lo sciopero dell’IMU), mai smentite; o ancora al comportamento squallido del sindaco Alemanno (ha disertato la manifestazione istituzionale del 2 giugno): ognuno di essi, con il proprio modo di operare, sembra non pensare ai bisogni ed alle esigenze del Paese, ma piuttosto a rincorrere e mutuare il disfattismo e l’inconcludenza di Grillo. La dirigenza dei Democratici dà la sensazione di una perenne situazione di politica incompiuta: sembra non sappiano imboccare la strada maestra del rinnovamento e del risanamento del Paese, forse a causa della confusa definizione programmatica e della crisi di identità del movimento politico stesso. Entrambi i due vecchi schieramenti non sembrano quindi in grado di avviare un serio ed efficace percorso di cambiamento. Da ciò la necessità "dell’altra alternativa", che oggi il governo Monti stenta ad imboccare, proprio a causa della profonda crisi dei due principali gruppi politici che lo sostengono. Ma la cultura politica e l’impegno operativo (attuale e pregresso) dell’uomo Monti sono elementi forti e concreti di speranza perché l’Italia possa imboccare la strada giusta. Dobbiamo anche convenire che le proposte programmatiche dispiegate dal Pri trovano alcune convergenze con quelle avanzate dall’onorevole Casini. Ci sono, quindi, le condizioni per costruire la vera alternativa nel Paese, da proporre all’appuntamento elettorale dell’anno prossimo. |